Iole Di Cristofalo

Iole Di Cristofalo

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Categoria: Esperienze

Se ci fossero state le caselle di tutti i paesi del mondo, avrei segnato pure quelle! Perché con il volontariato succede così…

Ho frequentato elementari e medie presso il palazzone rosa di Via Taggia, sede succursale di due istituti diversi: Lambruschini, per la scuola materna ed elementare, Pestalozzi per i tre anni di medie. Il mio interesse per il sociale e il volontariato è iniziato da lì, in quanto tutte e due le strutture invogliano e organizzano molte iniziative extrascolastiche a carattere sociale. Durante le superiori, ho conosciuto Mara Muratori, la mia insegnante di religione e da lì sono diventata volontaria nella sua Comunità, il Gruppo Laico Seguimi. Con lei ho svolto volontariato presso la Mensa Caritas, i ragazzi a rischio di Valcannuta, in collegamento con i ragazzi di Portici che organizzavano doposcuola nei quartieri a rischio di Napoli.

Tutte e due le esperienze, hanno rappresentato per me un’opportunità di crescita interiore e sociale. Provengo, purtroppo, da una situazione famigliare difficile e il volontariato mi ha aiutato a non chiudermi in me stessa e a guardare sempre oltre, senza spaventarsi di limiti, impostazioni culturali, sociali e anche caratteriali. Quando ero alle superiori, il volontariato è stato un importante esperienza di orientamento valoriale e professionale, ha fatto crescere una dimensione civile personale che ha influenzato le mie scelte professionali e anche il modo di vivere i vari ambiti dell’esistenza.

Ho scelto di studiare storia con indirizzo Politico internazionale e comunicazione. Per tantissimi anni ho svolto attività nell’ambito del commercio equo e solidale. Sono appassionata di fotografia e multimedialità. Insieme agli amici dell’Upter, di Memoro e della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, mi diverto a raccogliere le “storie di vita” delle persone e a trasmetterle. Con l’aumentare degli impegni lavorativi e universitari, purtroppo, ho avuto sempre meno tempo ed energie da dedicare ad attività e progetti sociali, ma tutto il patrimonio valoriale che ho appreso cerco di portarlo all’interno della mia quotidianità, perché il volontariato per me non è tanto un fare, quanto uno “scegliere di essere”.

Il bisogno di cercare un’attività di volontariato è partita dall’esigenza di dover sopravvivere ad un momento di difficoltà famigliare e lavorativa, purtroppo, i due ambiti sono coincisi. Non volevo che la sfiducia del momento prevalesse sulle capacità interiori che ho e così ho cercato di nuovo il volontariato come fonte di ispirazione, di iniziativa, di idee. Rispetto a quando ero adolescente, una differenza c’è. Quando ero una liceale, sapevo fare poche cose ma volevo fare tanto. Adesso, da trentenne, mi ritrovo con tante capacità e buone intenzioni: il bello è che la voglia di fare tante cose non è cambiata.

Posso e so fare tante cose e mi interessano tante cose. Così ho scelto un qualcosa che riunisse diverse associazioni, pensando fosse bello voler lavorare con tutto e con tutti. Volevo valutare però chi avesse veramente bisogno. Per questo mi sono iscritta al trovavolontariato. Lo conosco, perché me ne ha parlato mio fratello, che ha fatto il servizio civile con il CSV. Mi sono iscritta e ho segnato tutte le caselle di tutti gli ambiti e di tutti i quartieri di Roma! Se ci fossero state le caselle di tutti i paesi del mondo, avrei segnato pure quelle! Perché con il volontariato succede così…

Il servizio utile, secondo me, è l’orientamento che c’è stato dopo, quindi la chiamata del responsabile e il colloquio. A lavorare con adolescenti io non ci pensavo minimamente. Da adolescente avevo lavorato a Valcannuta e l’esperienza era stata molto forte. L’avevo lasciata pensando di non fare un buon lavoro. Il responsabile, invece, ascoltandomi, ha percepito delle potenzialità in quel settore e mi ha indirizzato ad un progetto nel mio quartiere, che avevo escluso a priori. Solo perché mi piace girare, più lontano vado e più sono contenta. Mi rendo conto che però così mi sono esclusa dalla scoperta di tante realtà che ci sono vicino casa mia. Fra le tante cose che ho scelto e che ho detto di saper fare, il trovavolontariato mi ha indirizzato, ha saputo consigliarmi bene.

Nel progetto dove sono coinvolta, rivolto alle scuole medie, mi sono riscoperta insegnante e educatrice. La scuola effettivamente necessita di queste figure di supporto. Per il volontario, l’esperienza è istruttiva e piena di sorprese. Si entra in contatto con il settore professionale legato all’assistenza educativa. Secondo me, può dare anche dei buoni spunti lavorativi. Certo, dipende da come la persona segue le attività e i progetti. Questo è uno degli aspetti importanti del volontariato e dell’impegno civico e sociale. Il fatto è che tu ci metti dentro te stessa al di là di un ritorno materiale, economico. Però scopri che quello per cui ti stai impegnando è anche qualche cosa che si lega all’interiorità psicologica, valoriale, esperienziale alla propria esistenza. Questo poi si infiltra, modifica o si scontra con la materialità quotidiana e il modo di viverla. Il mio rapporto con il volontariato è una relazione dinamica.

Roma, 21 giugno 2013

Ha condiviso con noi la sua esperienza: Iole Di Cristofalo
che fa volontariato con: AGE – Associazione Italiana Genitori

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